Dente indolenzito da tempo senza apparenti motivi? Attenzione alle lesioni nascoste.
Ho deciso di scrivere questo articolo perchè dopo 30 anni di professione come Medico Specialista mi sono reso conto che vi sono alcuni casi giunti alla nostra osservazione, di pazienti che hanno convissuto con “dolenzie ripetute” su quel dato dente o addirittura con un “dolore diffuso” senza apparenti motivi, e senza riuscire a capire da dove proveniva.
Ma cosa può scatenare un dolore se il dente apparentemente sembra sano?
E perchè scrivere questo articolo?
Solo nell’ultimo anno diverse persone sono giunte alla nostra osservazione con “dolenzie” apparentemente immotivate dalla situazione clinica presente, verificata su denti sani; questo fenomeno ha portato alcuni pazienti a cercare le cause anche presso altri medici specialisti come il medico specialista in otorinolaringoiatria, il neurologo, l’angiologo, lo gnatologo, finanche il radiologo per cercare di dare un nome al problema ma soprattutto di risolverlo.
La prima cosa che abbiamo notato è che quasi nessuno aveva effettuato una radiografia digitale 3D, con la quale si possono visionare alcuni particolari in “3Dimensioni” in modo approfondito… che solo pochi anni or sono erano impensabili. Grazie a questa tecnologia che ci permette di utilizzare un apparecchio digitale di nuova generazione, si sono evidenziati i reali problemi.
Le 4 problematiche maggiormente ricorrenti che abbiamo riscontrato, sono le seguenti:
1- frattura composta di una radice, invisibile sia con la semplice “radiografia endorale” (effettuata solo ad un dente) che (a volte anche) con la “radiografia ortopanoramica”(effettuata a tutta l’arcata dentaria)
2 – granuloma apicale (ovvero infezione dell’apice del dente) in alcuni casi poco visibile a causa della posizione “nascosta” in parte dalla radice
3 – presenza di canali radicolari accessori non trattati ed ancora in grado di provocare dolore al paziente
4 – necrosi di un elemento dentario con una otturazione molto estesa , in assenza di segni di sofferenza peri-radicolari o apicali che piano piano creano una pulpite (infezione delle polpa dentaria con successiva necrosi), a volte provocata da un trauma occasionale, o in pazienti che estraggono uno o più elementi in una arcata senza rimetterli e spostano quindi la masticazione solo da un lato, sovraccaricando gli elementi presenti nell’arcata opposta.
Una volta effettuata la radiografia e condivisa con il Medico Radiologo e con lo specialista in chirurgia, si è riusciti non solo a comprendere la vera natura, ma anche a eliminare il dolore al paziente; questo ha anche permesso la definitiva sospensione dei farmaci antidolorifici ed antibiotici che venivano presi (dalla quasi maggioranza di questi pazienti) da molto tempo ogni volta che il fastidio/dolore diventava forte.
CONCLUSIONI
I dolori delle arcate superiore ed inferiore a volte sono difficili da individuare in maniera veloce e certa, soprattutto se non si effettuano – dopo attenta anamnesi e visita accurata -strumenti di nuova generazione come la CONE BEAM 3D, per poter rilevare danni apparentemente nascosti o – peggio ancora – invisibili con i mezzi tradizionali. Intercettare queste problematiche non solo riesce a rendere la vita del paziente senza più dolori o dolenzie, ma soprattutto a sospendere l’uso prolungato di farmaci a danno del nostro organismo se utilizzati impropriamente e per lunghi periodi.
Resta comunque il fatto che questi presidi sono utili solo in supporto alla visita specialistica con accurata anamnesi.
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