Quante volte si incontra qualcuno con la guancia gonfia ed alla nostra domanda: “cosa è successo?” la risposta era spesso “ho estratto il dente del giudizio”.
Altre volte invece abbiamo incontrato altre persone che avevano fatto lo stesso intervento ma… senza dolore e gonfiore?
Cosa fa la differenza? Perché qualcuno soffre ed altri di meno o per nulla?
Oramai abbiamo a disposizione una serie di strumenti, profilassi e precauzioni che sono in grado di ridurre il “rischio gonfiore”.
Ecco i passi più importanti da seguire:
- quando ci rechiamo da nostro dentista di fiducia per le visite di controllo fare con cadenza regolare ( indicata dal medico dentista) una ortopanoramica digitale di controllo per verificare lo stato di salute della nostra bocca. La radiografia ci permette di visualizzare anche lesioni non visibili anche silenti
- se i nostri denti del giudizio (i cosiddetti ottavi) sono in disodontiasi (mal posizionati), ed a parere dello specialista hanno le indicazioni per essere estratti, iniziare a valutare un programma terapeutico e di intervento
- qualora qualcuno di questi elementi sia attiguo al nervo mandibolare (per gli elementi inferiori) o abbia le radici che “pescano” nel seno mascellare (per gli elementi superiori), sarà necessario effettuare una TAC dedicata chiamata CBCT
(Tomografia Computerizzata Cone Beam a basso dosaggio) dell’area interessata direttamente dal vostro dentista (se ha l’apparecchio in sede) o presso un centro diagnostico dedicato, per VERIFICARE l’esatta posizione delle radici e del nervo mandibolare per agire in tutta sicurezza durante intervento. E’ consigliabile far refertare la radiografia anche da un medico radiologo, per non lasciare nulla al caso: non è obbligatorio se il medico dentista ha l’apparecchio a studio e lo utilizza durante il suo iter diagnostico-terapeutico, ma è fortemente consigliato per maggiore attenzione verso il paziente, o se dobbiamo rilasciare copia dell’esame al nostro paziente. Infatti nessuna radiografia può essere consegnata SENZA il referto per legge. - se abbiamo degli esami del sangue fatti recentemente, sarebbe bene portarli al dentista PRIMA dell’intervento, e se non li abbiamo effettuati da più di un anno, sarebbe bene fare un check di controllo, anche per la valutazione dei fattori di coagulazione.
- un importante attività preventiva nei confronti di un eventuale gonfiore post-operatorio sarà l’assunzione di “antibiotici a largo spettro” PRIMA dell’intervento, dormire per le prime notti con due cuscini per ridurre il gonfiore da posizione, non mangiare alimenti troppo caldi e di piccole dimensioni per le prime 24 ore.
- fare lavaggi con un collutorio che contenga “clorexidina”, un antibatterico specifico che riduce il gonfiore ed il dolore notevolmente. Sarebbe utile utilizzarlo per 3 volte al giorno per almeno 10 giorni. Utili anche i gel e gli spray, sempre con clorexidina
- nelle donne è importante segnalare l’eventuale assunzione di “bifosfonati”, e farmaci antiaggreganti che possono dare gravi complicanze se non segnalati.
- nessun farmaco è “poco importante da segnalare”, infatti ogni medicinale che assumiamo potrebbe avere delle controindicazioni specifiche. Meglio non rischiare e comunicare ogni assunzione farmacologica.
Ovviamente vi sono anche variabili dettate dalla difficoltà dell’intervento, da quanto l’osso viene rimosso e dall’ampiezza della eventuale lesione che potrebbe in alcuni casi circondare l’elemento incluso, ma mettere in pratica queste accortezze… potrebbe aiutarci a vivere meglio.