Frattura di un dente di origine traumatica: come risolvere ed in quali tempi?
Quasi ad ogni medico dentista è accaduto diverse volte nello svolgimento della pratica professionale negli anni, di dover intervenire su fratture importanti e frontali di elementi dentari di pazienti giovani (e meno giovani) dovute a sport, incidenti di auto, cadute, urti. Le domande più frequenti in questi casi sono sempre le stesse: quale soluzione usare per risolvere il problema senza danni ulteriori? Si possono ricostruire le fratture con la parte del dente fratturato o si ricostruisce ex novo? Non è meglio fare subito l’estrazione in caso di dubbio per non correre rischi ?
I 5 FATTORI
Nella nostra esperienza abbiamo approcciato in modo diverso in base a 5 fattori:
1- entità della frattura
2- esposizione o meno del nervo
3- se c’è stata o meno perdita di tessuto e dentina non recuperabile
4- modalità di frattura dell’elemento con interessamento della radice
5- età del paziente
Di solito se la frattura è molto grande ed il nervo è “esposto” non resta che ricorrere ad una cura canalare dell’elemento dentario, il posizionamento (post cura canalare) di un perno endocanalare e la ricostruzione della parte mancante con in seguito una corona di zirconia (innovativo smalto artificiale) per proteggere il lavoro effettuato. Nei casi più importanti dove il trauma ha interessato la radice, l’estrazione dentaria è inevitabile, e se le condizioni lo permettono, si effettua una estrazione della radice (spesso fratturata) e l’apposizione di un impianto denominato”post-estrattivo”. Questa operazione può essere fatta contestualmente ma solo dopo aver verificato con un radiografia digitale la reale frattura.
LE 3 CONDIZIONI
Esiste poi una possibilità, come si evince dalla fotografia dell’articolo, che la frattura netta possa essere ricementata al dente naturale; questo può avvenire solo se coesistono le 3 seguenti condizioni:
1- la frattura non coinvolge il nervo
2- il dente fratturato non è già ricostruito
3- la parte fratturata non è più grande del 30% dell’elemento
Esistono nuovissimi “cementi compositi duali” con un sistema di cementazione adesiva cromaticamente stabile pensati proprio per le cementazioni definitive di restauri in ceramica, e quindi compatibili con lo smalto umano e la dentina.
Essi sono composti da “dimetacrilato di urtano” e “monomeri metacrilati” con riempitivi inorganici che hanno al loro interno “trifluoruro di itterbio” ed “ossidi misti sferoidali”. In parole povere sono sostanze artificiali biocompatibili che sono in grado, con le prerogative di cui sopra, di poter “rincollare” la parte del dente fratturata che abbia le caratteristiche indicate. Ovviamente il dente dovrà essere trattato con la massima attenzione, ricordando sempre di evitare di “strappare” alimenti duri e sottoporlo a pressioni eccessive.
CONSIGLI FINALI
Il consiglio più importante è – in caso di incidente e frattura del dente – di recarsi subito dal medico dentista per verificare il prima possibile se l’utilizzo di adesivi di nuova generazione è possibile; lasciare il dente “scoperto” ed i “tubuli dentali” a contatto con agenti chimici, lo zucchero ed alimenti a PH molto lontano da quello naturale del dente al suo interno, possono pregiudicare il buon esito dell’intervento e sensibilizzare il dente fino a scatenare una pulpite dentaria.
Per una visita specialistica dedicata senza affollamenti, senza aspettare e con professionisti con oltre 30 anni di esperienza, vi aspettiamo nel nostro studio in Roma centro in Via Emilia 47.
Dental office with all English speaking staff
Inside the dental office, all the staff speak English